Maria Micozzi
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‘Una nota per Maria Micozzi’ di Francesco De Bartolomeis
Da qualche tempo mi sto occupando con crescente interesse di una scultrice ora novantenne, nata a Parigi ma che dal 1938 vive e lavora negli Stati Uniti: Louise Bourgeois. Non ho difficoltà a dichiarare che le sue opere sono tra le non molte cose nuove che il panorama dell’arte oggi offre.
Che cosa c’entra questo riferimento con il lavoro di Maria Micozzi che, oltre tutto, per eta e molto lontana da Bourgeois? Ci sono affinita di idee pur neIl’ assoluta divers ita delle ricerche e delle soluzioni stilistiche. La paura, la sofferenza messe al centro, non subite e non evitate ma affrontate per trovare in esse le ragioni per far~ arte. E anche per dare un senso alIa propria vita. Inoltre l’essere donna, il corpo che e l’unica realta, eterogenea, conflittuale, luogo di dolore e di creativita, con cui costruire la propria identita personale.
A una prima osservazione, non in grado di cogliere simboli, si rileva nelle opere di Maria degli ultimi quindici anni circa un contrasto: tra la perfezione della figura femminile, trattata come da antico maestro, e i materiali extrapittorici accuratamente scelti a cui e associata. Soluzioni alogiche, coesistenze incompatibili: sono la realta. E nel 1987 che Maria introduce contraddizioni e dissonanze anche dei materiali e non solo negli elementi rappresentati. In questo modo i materiali diventano l’altro, cio che imprigiona, ferisce, opprime ma anche cio che entra nell ‘ avventura creativa.
Proprio non credo che si debba parlare di onirico, di metafisico, di magico a meno che non vengano considerati tratti pesanti della quotidianita. E la realta che interessa Maria. Per lei non esiste un mondo dell’arte che possa dare sicurezza isolandosi dai problemi ordinari della vita. Lei insiste suI corpo non come un elemento di una polarita ma come quel tutto che noi siamo. L’anima non e l’altro dal corpo: e l’insieme delle paure e delle sofferenze ma anche degli entusiasmi, delle passioni, delle forze del corpo; tutti elementi senza cui non si e spinti a ricercare, ad avere rapporti, a creare. E a fare arte.
Anche elementi astratti e geometrici non pongono in essere una particolare categoria stilistica, non contrastano la sofferta vitalita delle esperienze; e dominante invece 10 sforzo di non semplificare e di fare coesistere le difficolta, la diversita, protagoniste del dramma di soluzioni instabili che tuttavia non arrestano la ricerca, ma la rendono piu ostinata. Materiali diversi, immagini figurative, immagini astratte, geometrie come configurazioni e anche come vere e proprie costruzioni tridimensionali: tutto questo converge verso modi di esistenza artistica che si caratterizzano proprio per la loro forza di fare coesistere contrasti, dissonanze e quindi dare indizi efficaci della complessita.
Complessita, diversita che preme per relazioni, sofferenza convogliata in canali creativi, il corpo che e l’identita individuale in tutti i suoi aspetti (la divers ita e al suo interno ), il sesso come bisogno di proteggere e di essere protetti, la natura vissuta come ampliamento che spinge a guardare in se stessi: un intrico in cui l’artista cerca la strada per guadagnare punti di orientamento che, per quanto, instabili, diano le forze per produrre al di la di risultati artistici.
Tutto si svolge in uno spazio piccolo tra costrizioni e lacerazioni ma e una necessita: il positivo o passa per esse o e fmto, evasivo cosi da lasciare intatta la loro forza distruttiva (ed e distruzione ‘soft’ anche il conformismo, la
routine, l’adattamento).
Non inganni l’interesse di Maria per Leopardi (mi riferisco al ciclo La
disperatissima sete. 8 pieces per Giacomo Leopardi, esposto alIa Galleria Civica di Recanati nell’ottobre-novembre 1998), attribuendole una condivisione di chiuso pessimismo. Certo e un luogo commune ma non per questo meno vero: Leopardi continua a essere vivo perche non fu vinto dalla disperazione. La poesia vinse.
Bisogna sottolineare in Maria non la sofferenza e la paura in se ma la ,’arietit di ll1Qdi con c~i cssesi fanno arte, poesia. Come e dove raggiungono punti di liberazione, anche se non defin1tlvi.
Puo sembrare una notazione marginale se si guarda solo ai risultati e s’ignorano le condizioni e i procedimenti con cui l’artista arriva ad essi. Un video, in assenza di altri mezzi di informazione pilI ravvicinati e interattivi, ci fa capire come Maria lavora. Come tratta i materiali, come li adatta eli mette insieme, come, una volta entrati nella composizione, si trasformano, acquistano un valore simbolico e contribuiscono all’identita stilistica dell’insieme. Non e difficile pensare che facendo tutto questo, dentro un processo di progetti, di emozioni e di scoperte, Maria provi soddisfazione, senta l’orgoglio dell’artigiano per le cose fatte bene. Nel caso di Maria il farle bene significa fare arte, testimoniare il riscatto del corpo, la sua creativita, la sua capacita di comunicare e di vivere relazioni.
Nell’avventura del rinnovamento non e un limite sentire i problemi della vita e dell’ arte come donna. Sono problemi che anche gli uomini hanno interesse a porsi ea cercare di capire per ampliare la loro conoscenza, per fare cadere arbitri e pregiudizi, e mettere nelle relazioni una sensibilita che modifichi radicalmente i loro comportamenti. E qui l’associazione con Louise Bourgeois ritorna senza che le ricerche delle due artiste abbiano aspetti formali in commune.
E soltanto una nota, una breve nota introduttiva, che non affronta l’interpretazione dellavoro artistico di Maria. Ho soltanto cercato di stabilire qualche criterio per cap ire cose fondamentali: la particolare fisionomia del modellato di corpi incompleti e dislocati, i contrappunti geometrici, i rapporti con i materiali, la coeslstenza-dlbidiillenS’iOnafee-di tridimensionale che partecipa alle originali caratteristiche compositive, la vanificazione di distinzioni improprie (figurazione-astrazione, organico-geometrico, realesurreale, corpo-anima…), la metamorfosi dei simboli in stile, la capacita di dominare la diversita degli elementi, e infine il raccogliersi degli accadimenti di tante e cosi diverse immagini in un mondo a cui non possiamo restare estranei.
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