la casa malata

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Di notte

la cronaca

abita i muri

allunga le ombre,

 

di notte,

quando gli angoli conosciuti

ti guardano ostili .

 

 

-affretti il passo

il suono dei  tacchi

sottili

ti fa chiasso attorno e nel petto,

rompe i nascondigli

delle parole che, dentro,

ti dici,

degli occhi bassi,

delle mani strette

-nelle vene costrette-

nel petto chiuso

conti il tempo che manca per arrivare.

 

La notte e le sue strade…

attorno

 

Poi la chiave, la serratura,

e la porta si apre e ti beve,

si chiude fedele a sciogliere  il nodo

delle spalle contratte.

 

Fedele

la tua casa malata, 

ossessiva,

ti prende

e trovi ancora

le cose che sai

-il conosciuto pianto

il silenzio e l’urlo nella carne punita-

il coltello lucido,

pronto a  tagliare 

il tuo letto.